[Actual Play] Il Buio di Etherna / Nameless Land, Ovvero, il resoconto del viaggio

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Il Chiodo
view post Posted on 19/4/2013, 23:30




Ed eccoci qui per un altro Actual Play. Scommetto che non vi sono mancato.
Questa volta però l'occasione è qualcosa di speciale: il buon De Mauris mi ha chiesto di accompagnarlo in un lungo e rischioso viaggio alla volta di Empoli e di assisterlo nella presentazione allo SpeedUp del Ludicomix di Immagina.

Ferma un attimo. Cos'è SpeedUp? Cos'è il Ludicomix? E Immagina? E soprattutto, DOVE CAZZO E' EMPOLI? :doh:
Eccomi, sono Diego e mo' ti spiego. Empoli è in Toscana, brutto ignorante. Immagina è il gioco di ruolo del buon De Mauris, vatti a leggere l'articolo. Ludicomix è il festival del gioco e (ahimè) del fumetto che si tiene ad Aprile in questa bella cittadina dai paracarri ovoidali. Lo Speed Up Your Game (letteralmente "dai un calcio in culo al tuo gioco") è un evento che si tiene all'interno di Ludicomix, e che permette praticamente a qualsiasi disperato (chi c'era capisce cosa voglio dire) di presentare davanti a un pubblico ridotto ma buono il proprio gioco, sia esso di carte, da tavolo o più preferibilmente di ruolo. Dopo la presentazione, ogni imbonitore viene inchiodato a un tavolino e tutti coloro che vogliono provare il suo gioco si siedono e giocano. Semplice come lo vedi. Alla fine, ogni giocatore compila un piccolo questionario in cui fornisce la sua modesta impressione su ciò che ha appena giocato. Quando lo speedup finisce, si contano i punti di ogni gioco e quello che ne ha di più vince. Che cosa vince? Probabilmente un cazzo, o magari una birra calda e una pacca sulla spalla. Ma quella sera, seduto sul water, l'autore ripensando alla giornata potrà dire di aver imparato qualcosa di nuovo per migliorare il suo gioco e vincere il prossimo anno. :sbav:

Si parte la mattina presto da Modena Sud (puntualmente in ritardo lol) con il Macinino Presidenziale, si scavalcano gli Appennini armati di piccozza e ben due navigatori satellitari. Arrivati ad Empoli, incontriamo subito il Curte che sta già dilapidando il patrimonio in chincaglieria. Arriva anche il De Marini, dopo una leggendaria odissea trenitaliante.
Assisto alla presentazione con interesse, e la mia attenzione viene attirata da due giochi in particolare. Uno è Il Buio di Etherna, che ho l'occasione di playtestare (fuori dall'officina) per primo in Italia, l'altro è Nameless Land, giovane gioco partorito da menti altrettanto giovani.

Voglio assolutamente giocare a Il Buio. Destino Oscuro è la mia più recente scoperta, sono venuto qui per questo. Vado da Luca. Lui è seduto al suo banchetto, da solo, che guarda sconsolato la folla di otaku e cosplayer (ignoranti come zappe in quanto a giochi di ruolo) con i suoi volantini in mano.
"Sei pronto?"
"Io sì, ma non ho giocatori. Sto cercando di volantinizzare un po' di gente, ma questi non sanno nemmeno cosa sia un gdr"
"Dammi quei cazzo di volantini, sono venuto qui per giocare al Buio e ti porterò dei giocatori a costo di prenderli per le palle"
E così, dopo una buona mezz'ora di ricerca, incontriamo Fabrizio, un omone che sembra essere molto interessato a Destino Oscuro. Il De Marini, intuendo la mia impazienza, decide di iniziare la demo, anche se con soli due giocatori. Ottima idea. Prendiamo una manata di noodles mentre lui prepara i mostri, e poi ci sediamo.

Ci descrive l'ambientazione: un mondo oscuro, coperto dal gelo, dalla neve e da spesse nuvole scure. I Cancelli per il viaggio interstellare sono stati sigillati, e uno strano cristallo nero è piovuto dal cielo, portando con sè una vagonata di misteri e qualcosa di sconosciuto prima.

I MOSTRI.

No, non intendo i merdosi e ammuffiti abitanti dei dungeon di vetusti giochi di ruolo. Intendo delle fottute creature aliene enormi. Scimmioni nasuti del freddo alti trenta metri, vermoni scavatori lunghi come autobus. Sul pianeta convivono i Fayar, la specie autoctona, e tutte le specie appartenenti alla Federazione (sì, la stessa Federazione di Cielo Cremisi).
Luca ci fa scegliere i personaggi da un insieme che ha creato appositamente. Il mio compagno sceglie "la Gufa", un'esploratrice umana modificata con evidenti tratti animali, in questo caso appunto una civetta. Io scelgo "il Folpo", uno Jaghshaver con grandi conoscenze del folklore e delle leggende Fayar. Sembra infatti che questi mostri siano usciti direttamente dalle leggende e dalle credenze del popolo autoctono. La missione che ci viene affidata è quella di effettuare una ricognizione nei dintorni di una centrale energetica in mano alla Federazione, da cui per diversi giorni sono giunte comunicazioni di servizio poco rassicuranti e molto sospette. Sulla via io, la Gufa e il Signor Thork (il nostro picchione png) veniamo attaccati prima da un enorme gigante delle nevi, da cui riusciamo tuttavia a nasconderci, e poi da un insettoide scavatore, che riusciamo a battere solamente ricordando, dal folklore Fayar, il punto debole della creatura. Una volta arrivati alla centrale, scopriamo che vi è una misteriosa migrazione di tutti i mostri del circondario verso le mura fortificate, e una volta entrati scopriamo qualcosa che risponde a una domanda, ma ne pone altre cento. Non ho intenzione di spoilerare nulla di più!

Impressioni sul gioco? Beh, l'atmosfera "survival" si sente lontano un miglio. I paesaggi desolati e pericolosi, l'onnipresente neve e gelo, i personaggi molto più deboli rispetto a quelli testati in Cielo Cremisi, tutto contribuisce a creare l'impressione di una lotta continua per la vita, per la liberazione del pianeta, per la pace. L'ambientazione è fatta per dare ai giocatori un senso di impotenza di fronte ai pericoli. I mostri che ci si trova dinanzi sono tutti estremamente grandi ed estremamente difficili da sconfiggere. Si pensi che intere campagne possono gravitare intorno alle missioni di ricerca e di investigazione per trovare i punti deboli e i misteri dietro i mostri più godzilliani.

Nel pomeriggio, dopo aver lasciato Luca, mi dirigo al tavolo di Nameless Land e, dopo un po' di attesa, inizio a giocare assieme a tre "implumi", ovvero ragazzini quasi privi di esperienza di gioco di ruolo. Mi siedo e inizio ad analizzare con perizia la scheda del personaggio che mi viene dato. Mi raccontano il gioco. Nameless Land è un gioco postapocalittico: una guerra atomica ha trasformato il nostro bel pianeta in una landa desertica coperta di spazzatura e di rottami. I personaggi sono dei derelitti, dei mutanti, o bene che vada degli esperimenti di ingegneria biomeccanica. I giocatori affrontano continuamente i pericoli derivanti dalle radiazioni, che costituiscono uno dei punti cardine dell'intero gioco, dal territorio inospitale e povero di risorse, e in particolar modo dai propri simili. La nostra avventura inizia in una miniera in cui siamo schiavi. Approfittando di una tremenda tempesta di fulmini, i nostri personaggi riescono a svincolarsi dalla morsa delle guardie, a racimolare qualche arma e a giocarsi il tutto per tutto al fine di sfuggire all'inferno di polvere e frustate in cui sono prigionieri. Il mio personaggio è un mutante, ma nel party ci sono anche un Impiantato (ha parti del corpo meccaniche FUCK YEAH!) e un tipo con dei poteri elementali veramente singolari (e rari, da quanto mi dicono i creatori del gioco).
Il gioco è fatto per dare l'idea di incertezza e di fragilità di un personaggio che vive nella Nameless Land. Il sistema di gioco si basa su un insieme di tiri sul dado percentuale, con difficoltà che crescono con le condizioni atmosferiche, la salute del personaggio, il livello di radiazioni e la fame/sete. E' possibile colpire (e staccare!) aree specifiche del corpo di un avversario, costruire aggeggi più o meno tecnologici partendo dai rimasugli del mondo civilizzato di un tempo, e una serie interminabile di cosucce interessanti.
Tutto questo apparente chaos, ovviamente, ha come sfondo una enorme macchinazione ad opera di un certo personaggio (e qui si spiega anche il logo del gioco, l'esplosione nucleare con le radici) che però non sono andato ad approfondire più di tanto con gli autori per semplice mancanza di tempo.
L'avventura, forse per sfortuna, forse per inesperienza dei ragazzi che giocavano con me, si conclude con due personaggi morti causa teste esplose e uno ferito gravemente, che mi carico sulle spalle mentre mi lascio dietro la miniera e una scia di cadaveri, all'esplorazione della Nameless Land e alla ricerca di un modo per sopravvivere.

Che dire? Mi piacciono i giochi postapocalittici, ma non sono un grande fan dei sistemi percentuali. Trovo però molto furba la trovata degli autori di utilizzare l'unità del percentuale rollato per colpire come indicatore di zona ferita del corpo dello stronzo di turno. Forse è stata l'autoconclusività dell'avventura dimostrativa, forse la mia stanchezza del momento, o forse quella del master (eh già, anche i Master si scazzano dopo una giornata di narrazione!) ma non mi sono sentito particolarmente spinto a consultare e leggere il manuale del gioco. Ad ogni modo, questa è la MIA impressione, e incoraggio voi svogliati a dare almeno una possibilità a questo gioco che si sta sviluppando e che sta crescendo grazie al lavoro fantastico di due neosviluppatori. Anche perchè il manuale è gratis, quindi una ragione in più per non rompere i coglioni e giocarci.

Un ringraziamento va fatto al mio senso dell'orientamento e al navigatore satellitare Android di Google, senza i quali io e il Presidentissimo saremmo ancora su quella fottuta stradina sterrata a cercare l'ingresso dell'autostrada!

La pagina di Nameless Land:
facebook.com/NamelessLand
namelessland-gdr.blogspot.it/

La pagina di Destino Oscuro e il trailer di "Il Buio di Etherna":
acchiappasogni.org/destino-oscuro/
facebook.com/destino.oscuro
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