[11° Intervista] Danilo Moretti, Auotre di Legione, Super! solo per citare i primi

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Pain Uzumaki
icon10  view post Posted on 21/11/2012, 11:50




Questa settimana, dopo una di fermo, riprendiamo con la nostra rubrica delle interviste ai principali autori italiani di gdr. Prima di passare la parola all'ospite della settimana vi vogliamo segnalare che l'intervista n° 10 (quella che non vedete nell'elenco di questa sezione del forum) è ospitata da GdrItalia per gentile concessione dell'essere sovrannaturale che risponde al nome di Zio Mario! Per la nostra decima intervista abbiamo fatto le cose in grande, e per sapere chi abbiamo intervistato e dove, andate pure a questo link. Quella che andrete a leggere è solo la prima parte, quando posteremo anche la seconda parte aggiorneremo immediatamente questa pagina e vi metteremo anche il link che porta alla seconda parte.

Dicevo oggi siamo in compagnia di Danilo Moretti che ha deciso di sua spontanea volontà di essere intervistato e sottoposto all’oramai consolidata tortura delle dieci domande che affliggono da un po’ di tempo a questa parte gli autori di giochi di ruolo del suolo italico. Sento gente che mi chiede chi è... Come chi è? Non solo è un grande autore e game designer di gdr, ma noi dell’Oltretempo lo conosciamo perché uno dei suoi molteplici gdr (forse il più vecchio e quello di cui va meno fiero ^^) lo stiamo ancora giocando in associazione. Di che gioco stiamo parlando? Ovviamente di Legione - Il potere nelle tue mani. Questo gdr sui supereroi ci è rimasto nel cuore e mentre stiamo finendo la nostra campagna ambientata nel mondo del film di Mystery Men, abbiamo anche un master del nostro gruppo che ha apprezzato tantissimo il regolamento presentato da questo gioco, tanto che ha già in mente una nuova campagna e qualche demo per le nostre future manifestazioni.

Ora però passiamo alle 10 tanto temute domande...

1) Danilo Moretti, quali sono i gdr che ti hanno formato a livello ludico? E quali sono invece quelli che hai usato come modelli negativi? Cioè ecco questo mio gdr non deve essere come questo?

Ho iniziato a giocare con D&D Classico (scatola rossa... anni '80... Ci siamo capiti) da studente "cazzeggione" con molto tempo libero ma non sono mai stato un gran fan del fantasy e per questo ho sempre preferito cimentarmi da arbitro con alternative meno classiche, per esempio AD&D Oriental Adventures o (più tardi) Planescape (l'ambientazione cult per eccellenza). Ho avuto la fortuna di essere parte del direttivo di un'associazione ludica per un quinquennio di forte sperimentazione (i Lords of Dragon di Torino), così i titoli che ho giocato o arbitrato sono stati i più disparati (da Toon a Runequest, da Star Wars a Chtulhu da Cyberpunk a Champions ecc). Direi che i titoli storici che mi hanno più de/formato sono stati Villains & Vigilantes e D&D, mentre in tempi molto più recenti sono stato affascinato da Shock e Microscope, due GdR che mettono in secondo piano il personaggio o la fiction per abbracciare un orizzonte più ampio. Ci sono un sacco di giochi (vecchi e nuovi) da cui mi sento lontano, in genere qualsiasi gioco troppo focalizzato e qualsiasi gioco di più di 80-100 pagine.

2) Ok Lucca Comics & Games è finita, passata, capitolo chiuso! Diciamo che son già passate due settimane, quindi ora ti chiedo a freddo una tua impressione generale su questa manifestazione!

Quest'anno l'ho saltata, basta come risposta?

Scherzi a parte a Lucca ci vado più o meno, e a intermittenza, da una ventina d'anni (a lungo i fumetti sono stati la mia seconda passione) e ho visto crescere l'area Games e trasformarsi nel tempo. Di Lucca ne dico un Gran Bene quando riesco ad andarci nei giorni fuori weekend dove le problematiche croniche della fiera si percepiscono di meno (dispersione, intasamento, rumore di fondo ecc) specialmente da quando la fiera si svolge in città. Certo poi c'è il Best of Show... e vabbé non tutte le ciambelle riescono col buco.

3) Saltando di palo in frasca, vorrei sapere che effetto ti fa sapere che c’è ancora chi, come noi, gioca / si diverte, sviluppa home rules e che porta in demo, nelle manifestazioni ludiche, ancora oggi “Legione - Il potere nelle tue mani”. Inoltre sempre nella stessa domanda ci tengo a chiederti se ci consideri dei pazzi o dei nostalgici :D?

Fa uno strano effetto, Legione è stato pubblicato pochi mesi prima della grande contrazione del mercato dei GdR di metà anni '90 e finì anche penalizzato da una distribuzione non proprio capillare, ma ha regalato all'editore (e al suo autore) grandi soddisfazioni (in poco più di un anno di vita editoriale furono vendute 700-800 copie). Purtroppo la crisi del '95 mise KO la Beholders Company (l'editore di Legione) tra l'altro impegnata anche nella pubblicazione di The Unicorn (rivista di giochi e fantastico distribuita in edicola), e in procinto di pubblicate la versione italiana di Over the Edge, il gioco dell'assurdo di Jonathan Tweet. Così le luci si spensero e tutti a casa. Ogni tanto scopro fan di vecchia data o addirittura gruppi di gioco attivi (uno è anche su FB) ciò mi inorgoglisce, e indipendentemente dalla bontà del gioco, il fatto che come strumento di svago e creativo viva ormai di una sua vita propria è il massimo che potessi ambire, non sono un Control Freak che ha paura che i suoi giochi siano giocati "male" (o semplicemente in modo “diverso” da come avevo previsto), pertanto l'idea che chi lo gioca oggi usi una proprie rielaborazione più o meno fedele all'originale non è che un bene, anche quella è creatività. Quindi a tutti i nostalgici che ancora ci giocano, ci investono energie (e si divertono) un sentito grazie!

4) Consultando la tua scheda profilo sul blog degli autori italiani “Creatori di Sogni”, vedo che hai creato anche Super il gioco di ruolo dei supereroi. Chi delle tue creature sui personaggi col mantello e dotati di super poteri preferisci? Legione o Super?

Non è proprio corretto io (e Michele Zanellino) abbiamo pubblicato in Italia il regolamento base di Super! che in America si chiama Bash! (Basic Action Super Heroes). Michele ed io abbiamo scritto i supplementi Legione Nera, Action! e una manciata di PDF. Abbiamo scelto Bash! come primo prodotto di Inspired Device destinato al pubblico italiano perché è un regolamento essenziale, ma non banale, che offre quel tipo di meccaniche "aperte" su cui si può costruire molto senza finire in un ginepraio di sottosistemi. Legione e Super! hanno comunque molto in comune, potrei azzardare a dire che se oggi avessi scritto Legione sarebbe molto simile a Super!

5) Questa domanda è intrinseca, avendo tu creato ben due gdr sui supereroi... Marvel o DC? Ovviamente almeno due parole sul perché ce le puoi dare ^^?

Ehm, imbarazzo... credo di aver letto più fumetti Marvel (l'epopea Claremontiana degli X-men mi ha sicuramente ricombinato il DNA) ma il mio cuore batte per la DC che ritengo abbia un sapore classico e maggiormente iconico (qualunque cosa voglia dire). Fin da bambino il mio eroe preferito era Flash, e poi diciamolo, saghe come Dark Knight e il meraviglioso Kingdom Come non potevano essere fatte con i personaggi Marvel.

6) Qual’è in linea di massima il gdr che credi ti sia venuto meglio in assoluto?

Qualcuno pensa che scrivere un gioco sia una questione di solo talento o – per assurdo – dell'applicazione di un modello formale. In realtà quando ti "sporchi le mani" con il design di un GdR ti rendi conto che non esiste mai un momento in cui ti senti davvero sicuro di aver finito, un buon GdR è di sua natura aperto e trovare il giusto compromesso tra approfondimento e usabilità in gioco non è facile. Secondo me l'importante è non perdere Focus e non cedere alle lusinghe dell'auto celebrazione. A oggi Fenomena è quello che sento più vicino al mio modo di intendere il modo in cui ci si dovrebbe approcciare al design di un gioco, inoltre è un titolo che ho scritto senza prendere in considerazione temi scoperti o mode da assecondare ma solo ciò che in letteratura e nelle altre arti mi stimola la fantasia (non a caso essendo così “a mia misura” è il titolo più difficile da piazzare).

7) Progetti nell’immediato futuro? Quanti e quali ovviamente se puoi dircelo!

Il “progetto segreto del 2012” (sul quale spero di poter iniziare a parlare prima di Natale), un'espansione per Fenomena (il Vol 4), e un paio di progetti paralleli, uno dei quali è in stato avanzato di design ma a cui non riesco a dare una forma precisa (di ruolo, di narrazione, boardgame?) boh si vedrà. Come se non bastasse ho altri piccoli progetti minori in cantiere come il recente Kabal (il remake di un micro GdR horror degli anni '80).

8) Quanto tempo dedichi alla stesura /scrittura di un manuale quando sei in fase creativa?

Tutto il tempo che posso, ma mai più di un'ora al giorno al giorno. Per fortuna le nuove tecnologie aiutano a sfruttare i tempi morti (ad esempio sto rispondendo a questa intervista dal mio smartphone durante un viaggio in bus che mi porta fuori città) le idee non mi vengono mai mentre sono seduto davanti al Mac ma nei posti e le situazioni più scomode quindi la possibilità di prendere appunti al volo è essenziale. La comodità di una postazione fissa la sfrutto per documentarmi e per il noiosissimo lavoro di lima necessario a rendere una serie di concetti ed idee un testo comprensibile.

9) Qual’è il principale ostacolo che hai riscontrato nel pubblicare i tuoi lavori? O non hai mai avuto problemi?

Il panorama editoriale in Italia è sempre stato minuscolo e orientato a titoli tradotti e legati a nomi forti o franchises conosciute, pochi editori erano (o sono) disposti a scommettere su autori locali. Con Legione sono stato fortunato perché l'editore ha avuto prima la possibilità di mettermi alla prova su incarichi minori (su The Unicorn) con i quali mi sono guadagnato la fiducia. Oggi, tutti i tutti i prodotti targati ID sono di fatto auto prodotti e quindi i problemi (ci sono) ma sono di altra natura.

10) Secondo un tuo parere, è meglio pubblicare per l’estero o provare a vendere anche qui in Italia? Questo te lo chiedo visto che un paio di giochi italiani (Forest keeper della Vas Quas Editrice e Project H.O.P.E.) si sono appena buttati sul mercato inglese. Potrebbe essere la soluzione giusta?

La questione non è banale, da "editore" posso sicuramente affermare che il mercato italiano è insufficiente a garantire la degna vita di un prodotto editoriale (le eccezioni ci sono ma sono appunto eccezioni che si contano in una mano – semichiusa), se a questo si somma il fatto che un qualsiasi supplemento vende assai meno del gioco base le conclusioni le potete tirare anche voi. Progettare un gioco direttamente in inglese è sicuramente più sensato per il potenziale vendite date da un mercato notevolmente più ampio, però richiede una serie di competenze e risorse notevoli sia per la realizzazione e il lancio del singolo prodotto, ma soprattutto per la gestione di tutto quello che viene "dopo" (gestione di community e forum, siti web, comunicati stampa, contatti con distributori, organi di informazione ecc). Da quanto ho osservato nell'ultimo anno i progetti supportati con maggior successo di KickStarter potevano contare su nomi forti nell'ambiente (per anzianità di servizio o status di community) e per la creazione di prodotti nuovi.Un gioco in italiano (quini sconosciuto) che raccoglie fondi all'estero per una versione inglese (il mercato che “dovrebbe” essere interessato a un nuovo prodotto) secondo me ha bisogno di un'attenta pianificazione (Kickstarter et similia non sono “facile” come sembra) e notevoli sforzi per spingere il progetto in tutti i canali possibili (ovvero i Social Network). Per questi motivi e una dose di sano campanilismo - auguro un grande in bocca al lupo a Limana Humanita e al gruppo Vas Quas per i loro progetti in corso.

10 / bis o bonus. Moretti oltre a essere autore è anche un gran conoscitore (non dico al pari ma secondo me ci siamo quasi di Luca A. Volpino) di giochi di ruolo, qual’è a tuo giudizio il gdr che ti ha lasciato più perplesso?

n genere tendo a rispettare anche i più “tragici” perché lo sforzo di completare un gioco è comunque meritorio di rispetto (nota a tutti i “tecnici sportivi” dell'ambiente che spaccano il capello). Ma quando è il momento di dare a Cesare quello che è di Cesare rimangono quelli che ti chiedi se l'autore non facesse uso di acidi quando li hanno scritti (nonché di una notevole fortuna quando ha trovato qualcuno che glieli pubblicasse), tra questi segnalerei un titolo americano e uno nostrano per par condicio.

Cyborg commando: impersonare cyborg per schiacciare blatte giganti, i personaggi sono tutti cyborg pressoché uguali (salvo forse la pettinatura) con qualche differenza dell'equipaggio standard. Sarebbe stato il primo di una trilogia (per fortuna Gary Gigax è stato fermato in tempo)

L'ultima eclisse: un clone di D&D (prima che questa fosse considerata una qualità e non un difetto) e l'amabile colibrì d'argento in grado di lanciare palle di fuoco a volontà (!).

Ps: per la cronaca, Luca Volpino è il primo gioco si ruolo che io abbia mai scritto.

Grazie per il tempo che ci hai concesso e speriamo di poterci beccare di persona al Play 2013 così ti vengo a portare la mia copia di Legione per l’autografo!!!

Moretti: Suona come una minaccia!

Effettivamente lo è!!!!
 
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