[Recensione] Mini Rock, Roccheggiante Apocalisse.

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Il Chiodo
icon10  view post Posted on 22/3/2013, 14:31




Rieccomi qui, signore e signori, questa volta a parlare di un gioco che a mio parere è nato per essere recensito da me (e ovviamente dal Presidentissimo :suddito: ).

Parliamo di Mini Rock.

Lasciate prima che vi ponga una domanda, cari lettori. Vi piace il Rock? Siete mai stati sotto un palco, avete mai avuto i brividi durante un assolo di chitarra? Avete anche voi Gigabyte su Gigabyte di Rock, Metal, Hard&Heavy, Punk, Blues? O magari siete così fortunati da poter avere una bella mensola carica di CD dei suddetti generi?

No? Ma che cazzo di risposta è? Allora cosa ci fate qui? Levatevi dalle palle prima che azioni il mio Smileminator :rob:

Se la risposta è sì, allora credo che questo gioco vi piacerà. Non so voi, ma da quando ho imparato ad amare il Rock ho sempre sognato di essere nato negli anni '60 o '70, e di vivere la grande avventura di quegli anni ruggenti e roccheggianti in prima persona (magari vivendo in una bella città in cui l'erba è verde e le ragazze sono carine, lol). Purtroppo non sono il dottor Brown e non so viaggiare nel tempo, pertanto mi sono sempre accontentato di contemplare l'eco di quell'era registrato sui cd o mp3 che sono arrivati sino a me, un po' come i fisici che studiano l'eco del Big Bang.

Un consiglio: fate come me, se non l'avete già fatto, mettete un sottofondo musicale adeguato. Io ho optato per Journey of the Sorcerer, degli Eagles.



PARTE 1 - Ovvero i dettagli che nessuno perde mai tempo a leggere.

Il gioco è edito da Mini G4m3s Studio, ovvero dagli stessi Autori Cialtroni di Mini Bullets e Mini Pirates. Come prezzo siamo sulla ventina di euro, ma sono sicuro che li valga tutti. Il manuale è bello e curato: la prima cosa che ho notato tenendolo in mano è stato il suo peso. Nonostante le dimensioni, infatti, ogni pagina è a colori ed è pieno di illustrazioni suggestive create ad hoc. Non so voi, ma i mattoncini mi rassicurano sempre molto. Per il momento non è facile trovarlo in giro, dato che gli autori non sono ancora COSI' famosi. Si può farselo comunque arrivare dal sito internet (minig4m3s.com) oppure prenderlo direttamente in qualche manifestazione in cui c'è uno stand della Mini G4m3s.
Come già detto, fa parte della collana Mini, che deve il suo nome al sistema di gioco abbastanza semplice e adatto a creare avventure di poche giocate (mi dispiace, non è D&D, nerdoni!).
Personalmente, ho comprato il manuale perchè mi piaceva l'idea dietro questo gioco, e soprattutto per supportare un team italiano di autori che sta cercando di emergere.



PARTE 2 - Ovvero l'ambientazione, ovvero "il senso del gioco".

Il gioco è ambientato su Rockopia. Cos'è Rockopia? Non è solo un continente a forma di mano cornuta, è una gigantesca parafrasi del nostro mondo. Andando avanti capirete perchè.

A Rockopia, la musica è sempre stata la chiave di volta della civiltà. Favoriva la spiritualità, univa le genti e ispirava meravigliose sensazioni negli uomini. C'è stato un tempo in cui il Rock regnava sovrano nel mondo e risuonava ovunque: nei locali, nelle case, nei concerti all'aperto, nei parchi. Lo spirito della musica era vivo e vitale. I popoli vivevano uniti e predicavano una vita serena, in pace e in concordia. I giovani si scatenavano sotto i palchi, riempiendo le città mete di tour di band acclamate, scopavano come conigli e fumavano robaccia. Tipico.

Ma non tutti vedevano questa situazione come il paradiso terrestre. I grandi boss e le lobby del flogisto (un particolare gas usato per produrre energia e armi) decisero di provare a fermare il Rock per perseguire i propri interessi, facendo leva sulla parte più conservatrice e bigotta della popolazione di Rockopia. Fu fondato il Sound of Silence, una setta costruita ad hoc per predicare il silenzio e insegnare a vedere il Rock come la musica del Maligno, che corrompe le anime degli uomini conducendoli ad una vita dissoluta e spensierata (mi sembra di sentire la madre di qualcuno :H: ).

Fatto sta che questi tizi, dopo aver cercato di far scoppiare una guerra planetaria in nome degli interessi del flogisto (tentativo che fu fatto fallire dalla resistenza e dal pacifismo dei popoli ispirati dal Rock) decisero di eliminare una volta per tutte il problema e regnare definitivamente su Rockopia. Durante il festival della musica di Woodstock in tutto il continente furono fatte brillare decine di bombe al flogisto, ordigni potentissimi (alla stregua di una bomba atomica) che ridussero la popolazione a una frazione e il continente a un deserto abitato da rottami. Le radiazioni e i miasmi del flogisto (eh sì, questa puttana è anche radioattiva :X: ) finirono per mutare il paesaggio, gli animali e gli esseri umani sopravvissuti. Il Sound of Silence e i suoi bigotti affiliati sopravvissero, ovviamente, in bunker sotterranei, e ritornarono in superficie a bocce ferme per regnare sulla merda e sugli insetti. Veramente brillanti.

Ed ecco il mondo di gioco di Rockopia: un mondo post apocalittico in cui i pochi sopravvissuti si nascondono al SoS, cercando di che sopravvivere tra i rottami e le macerie, difendendosi alla meglio dai mutanti, dagli altri sopravvissuti, e chi più ne ha più ne metta. Un bel casino, davvero. Un po' come quando mio nonno mi raccontava della guerra.

Tuttavia, la speranza non è perduta. You can't stop the Rock, giusto? Ecco, nel momento del bisogno lo Spirito della Musica torna ad assistere, più potente che mai, i rockettari sopravvissuti, manifestandosi in forme a dir poco spettacolari ogni volta che c'è musica nell'aria. Si riformano piccole comunità di ribelli, la cui vita si divide tra l'organizzazione di concerti clandestini e imboscati, la sussistenza e la meditazione di trame di sabotaggio del SoS.

I giocatori vestono i panni di ribelli o di rockstar, sono chiamati ad assumere il ruolo di manager, di roadie, di componenti del servizio d'ordine, di sabotatori o di organizzatori di concerti. In Mini Rock si combatte, si sopravvive, si ricerca la normalità, si suonano e si ascoltano concerti. Oltre all'umano, le "razze" giocabili sono i mutati oppure figli del Maligno, interessanti Mezzi-diavoli (il SoS sostiene che durante i concerti il Maligno e i suoi diavoli copulassero con i blasfemi rockettari, e di aver dovuto mollare gli ordigni per impedire un'invasione demoniaca).



PARTE 3 - Il sistema di gioco, ovvero i dadi e i bulloni

Mini Rock si basa su un sistema molto semplice e piuttosto classico, basato sul tiro di un numero variabile di d6. E' identico a quello degli altri Mini, se non per il fatto che introduce regole relative ai concerti e ai poteri dello Spirito della Musica. Il sistema è abbastanza facile da essere spiegato in mezz'ora e non è particolarmente meccanico o invadente. Gli unici punti negativi che mi sento di esprimere sono relativi al combattimento (mi stanno veramente sulle palle i sistemi che ti fanno tirare per vedere la zona che hai colpito del bersaglio, dannazione!) che poteva essere più lineare, e le regole relative ai concerti, un po' macchinose e in alcuni punti inutili.

Ricordo sempre e comunque che esiste la Golden Rule (che si può tradurre con il francesismo "Ho comprato il gioco e decido io quali regole cambiare o ignorare, E CHE CAZZO!"). Personalmente non sono un amante delle diatribe sui sistemi di gioco, e sono disposto a passare sopra ad eventuali vaccate nelle regole se l'ambientazione mi regala emozioni e se è buona. Non so cosa pensate voi, ma se posso evocare dalla mia chitarra uno sciame di fulmini globulari che prendono le fattezze di fottuti MOTOCICLISTI che travolgono tutto quello che gli si para davanti, allora significa che è una buona ambientazione.



PARTE 4 - Ovvero quello che mi passa per la testa e non è trattato sopra

Ci sono diverse cose che mi entusiasmano di Mini Rock. Innanzittutto, il gioco è un'unica ENORME citazione e omaggio al Rock che tutti (si spera) conosciamo. I nomi dei personaggi, degli stati, delle città, dei poteri della musica, e persino dei dannati paragrafi sono strettamente connessi al Rock. Nella stragrande maggioranza dei casi sono nomi di canzoni o parti di canzoni, i personaggi sono ripresi dalle leggende del Rock (come il Messia, Shooting Star, autore della canzone più famosa di sempre, Stairway). Magnifico, sublime, orgasmico.

In secondo luogo, Rockopia è una metafora del nostro mondo. Gli avvenimenti, le lobby del flogisto, il bigottismo, il pacifismo e il Rock sono tutti rimandi alla storia dell'umanità, in particolare quella recente. Non starò a farvi una lezione di storia, mi sembrerebbe di insultare la vostra intelligenza. Trovo quindi che Mini Rock sia uno spunto per riflessioni piuttosto profonde sull'etica, sulla spiritualità e sulla cupidigia dell'uomo. Mettete da parte per un attimo il Nerd unto e brufoloso che è dentro di voi e tirate fuori un po' di filosofia, dannazione.


Direi che è tutto. Rock On.
 
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